Mi sono da solo ingannato
illudendomi d’esser diverso
da quel che veramente sono
cioè un contabile o ragioniere
come meglio vi garberebbe
definirmi di primo acchito
leggendo le mie povere strofe
non accompagnate di note.
Con presunzione chiamo poesia
ma non son certo che lo sia
sono pensieri gettati alla rinfusa
tentando di cogliere nel profondo
quel che agita questo mondo
in un momento di smarrimento
lo psicologo a cui m’ero affidato
mi disse: “Non tener nulla dentro”.
Da quel benedetto giorno
la poesia è l’unica mia terapia…