Ho mille cose da fare
ma da solo restan ferme
non c’è nessun ad aiutare
rimandate giorno dopo giorno
nella vana risolutiva attesa
la frustrazione dell’immobilità
riduce lo spazio e libertà
mattine occupate da futilità
nel contempo fuggono versi
verso lidi ignoti alla mia mente
disastrata come piuma al vento
fragile e labile: impaurita
dall’evanescenza della vita
so che debole e fragile son io
della mia gracilità faccio scudo
vorrei farne mia unica forza
ma non m’illudo…