La mancanza d’un figlio
è la ferita più profonda
non si rimargina s’allarga
poiché m’illudo che le poesie
siano la mia prole muta
che non t’abbraccia né bacia
t’assomiglia solo nell’anima
non ha i tuoi difetti né i pregi.
La mancanza d’un figlio
fa di me una pianta sterile
una palma nell’arido deserto
a chi insegnerò la bellezza
d’un quadro, di un’opera d’arte
mollare gli ormeggi e si parte!
Lo splendore d’un viaggio oltre
oltre l’oceano e le recondite paure?
Lo splendore d’andare oltre sé
scoprire i propri lati di luce
imparare a domare le ombre
che assillano ogni essere umano?
La mancanza d’un figlio
è un buco nero dell’anima
un dolore costante incessante
al dolore del corpo aggiunto…
